40 volte Spino!
La cronoscalata automobilistica Pieve Santo Stefano-Passo dello Spino, in programma sabato 16 e domenica 17 giugno prossimi, si appresta dunque a festeggiare le sue prime 40 edizioni. Non è infatti esatto parlare dei primi 40 anni, perché la storia è iniziata in una domenica di settembre del 1965, quando l’idea di trasformare in tracciato di gara i 12 chilometri e mezzo che dall’immediata periferia del paese conducono al valico appenninico venne trasformata in realtà: non molti i concorrenti, trattandosi di una gara a invito, ma l’importante era cominciare. Un’idea di Adriano Gradi, sindaco per anni di Pieve e tuttora pilota “attivo” alla bella età di 82 anni, che ebbe subito il supporto di Automobile Club Arezzo e Scuderia Chimera. I lustri a venire avrebbero poi dimostrato che la salita dello Spino sarebbe stata più forte di qualsiasi avversità, se soltanto si pensa che per 16 volte su 39 (e in giugno saranno 17 su 40) questo appuntamento è stato prova valevole per il campionato italiano della montagna. Un curriculum non indifferente, che acquista ulteriore prestigio se si considera che questa competizione ha subito ben 4 interruzioni (1985, 1990, 1994-1996 e 1998- 2001) e che quindi a ogni ripresa non poteva pretendere la titolarità tricolore. In questa constatazione stanno la forza e la determinazione di un intero paese, Pieve Santo Stefano, che mai si è rassegnato al silenzio del rombo del motori.
A fare la storia dello Spino hanno concorso i grandi campioni della specialità come quei piloti di cilindrate e gruppi inferiori che però hanno dimostrato fedeltà negli anni. Sono 23 i campioni che hanno firmato l’albo d’oro apponendo uno o più sigilli; in testa c’è il grande Mauro Nesti con 4 successi, davanti a un nutrito gruppo di suoi avversari “storici” che hanno collezionato tre successi ciascuno: Domenico Scola, Gianni Varese, Ezio Baribbi e Giulio Regosa, con quest’ultimo che è l’unico ad aver realizzato il tris in maniera consecutiva. Diversi anche coloro che allo Spino hanno concesso il bis, da Noris (eravamo ancora negli anni ’60), a Franco Cinelli, da Denny Zardo a Christian Merli, ma anche chi ha vinto una sola volta è riuscito a farsi ricordare: da Sangry’la, il primo della serie, all’austriaco Peter Schetty, primo straniero; dal compianto “Riccardone”, al secolo Carlo Benelli, all’altro austriaco, Johan Ortner, capace di mantenere il record dal tracciato per cinque anni; dal marchigiano “Gianfranco” a Marco Capoferri, che approfittò della pioggia quando salirono i prototipi per realizzare l’assoluto con una Pantera De Tomaso; dal siciliano Mario Casciaro nell’anno dei 300 piloti al fiorentino
Ettore Bogani; dal pugliese Pasquale Irlando, che con il suo 5’12”91 nel 1992 è il recordman sul percorso lungo fino a Fulvio “Ricky” Braconi, unico aretino a trionfare e ultimo a farlo sui 12 chilometri e mezzo. Completano il quadro dei vincitori un illustre carneade, Fausto D’Alpaos; l’umbro Fabrizio Fattorini, che dominava anche fra le turismo; il fiorentino David Baldi, altro recordman assoluto di manche sul tracciato di 6940 metri con il 2’59”44 nel 2009 che lo consacra anche come unico pilota a scendere sotto il muro dei 3 minuti e infine il pluricampione italiano ed europeo Simone Faggioli. Nomi di tutto rispetto, come si può notare, senza dimenticare quei conduttori che hanno disputato più di 30 edizioni; da dieci anni esatti, cioè dal 2002, per lo Spino è iniziato un capitolo tutto nuovo: intanto, il tracciato è stato dimezzato (6940 metri e poi 6000 dal 2011) e si copre in due manche, ma soprattutto c’è un gruppo di amici
appassionati – la Pro-Spino Team – che garantisce dal punto di vista sia dell’organizzazione che della continuità, con la Scuderia Etruria che ha dato il suo proficuo apporto fino al 2010 e l’Aci di Arezzo in prima linea. Dal 2007 a oggi, con la sola eccezione del 2009, questa salita è sempre stata fra le 12 del campionato italiano e il gradito regalo per la 40ª edizione è l’aggiunta di prova valida per il Fia International Hill-Climb Challenge (IHCC), una sorta di “Coppa Uefa” – o “Europa League” come si chiama oggi, facendo il paragone calcistico – che proietta la crono su una dimensione di livello internazionale. E grazie anche a questo sodalizio, lo “Spino” è diventato un “brand” vero e proprio della salita, un atto di fede che spesso prescinde dalla sua titolarità o meno, anche se in cima al valico non si arriva più. A due settimane esatte dallo svolgimento della competizione – cioè domenica 3 giugno dalle 18.00 in poi e non più sabato 2 come anticipato – la Pro-Spino Team invita tutti gli affezionati della corsa a festeggiare degnamente anche l’attesa con un ritrovo “tra motori e sapori” sulla linea di partenza. Intanto la Pro-Spino Team ha festeggiato sabato 19 maggio sulla linea di partenza dello Spino la partenza di una nuova famiglia, una delle tante nate in questo 40 anni di storia, con il matrimonio di Marilena e Daniele (responsabile servizio logistica della
gara) ai quali vanno i rombanti auguri di tutta l’organizzazione.