
Campedelli riparte da Roma: “è unica. Il titolo? Quasi impossibile, ma da qui inizia un nuovo campionato”
Prima del quinto appuntamento tricolore al Rally di Roma Capitale, il pilota romagnolo racconta le sue impressioni e la voglia di cambiare rotta nel Campionato Italiano Assoluto Rally Sparco: “per puntare al titolo devi essere sempre perfetto, noi abbiamo pagato gli episodi. Ma ora arrivano Roma ed il Rally del Lazio, due incognite per tutti…”
Cambiano i presupposti, cambiano le prospettive ma non l’attitudine. Con la solita personalità e intraprendenza, Simone Campedelli si prepara a vivere un nuovo Rally di Roma Capitale da protagonista. Da una stagione all’altra il pilota romagnolo ha vissuto il passaggio sui sampietrini con abiti e obiettivi diversi; da punta di diamante nel tricolore, a concorrente dell’Europeo ed ora, di nuovo, da principale attore del Campionato Italiano Assoluto Rally Sparco. Oggi, all’alba del quinto appuntamento per la massima serie nazionale, dopo un avvio di stagione promettente ma fin qui avaro di risultati, Campedelli si trova di fronte al bivio di Roma per provare a rilanciarsi in vista del finale di campionato. Sarà sempre in coppia con Tania Canton, sulla Skoda Fabia RS Rally2 preparata dalla DreamOne Racing, gommata Michelin.
“Arriviamo consci degli aspetti positivi raccolti fino ad oggi” – ha raccontato il portacolori di Orange 1 che stavolta, curiosamente, non sarà colorato d’arancio per un’iniziativa legata al rispetto e alla sostenibilità ambientale – “siamo più veloci dello scorso anno. Abbiamo vinto più prove fin qui rispetto a quanto fatto in tutta la passata stagione ma, paradossalmente, abbiamo ottenuto molto meno in termini di risultati. Arriviamo da tre campionati in cui abbiamo sempre vinto qualcosa, invece quest’anno, fino ad oggi, l’inizio non è stato come volevamo. È anche vero che abbiamo aperto un nuovo capitolo professionale, con una squadra e fornitori nuovi. Ma si può mettere in conto di pagare lo scotto nella prima fase, poiché c’è da rodare l’intero pacchetto. All’inizio ci sono stati episodi che non potevamo calcolare, imprevisti come il guado al Ciocco o il mio errore del Due Valli, che ci hanno tolto l’opportunità di raccogliere altri risultati. Ma il potenziale c’è e abbiamo avuto già dei riscontri promettenti”.
Quindi, a questo punto del campionato, si può ancora pensare di rincorrere il vertice come lo scorso anno e provare ad insidiare Basso e Crugnola?
“Devo ammettere che è difficile. Dovrebbero unirsi una serie di coincidenze davvero improbabili e noi dovremmo vincere sempre, da qui alla fine… Per vincere il Campionato Italiano devi essere perfetto, sette gare su sette. Quest’anno gira così, ci può stare. Ma siamo comunque convinti di poter fare bene in questa seconda parte di stagione. È sicuro che in questa fase del campionato siamo tutti tirati, credo che stiamo andando tutti al massimo e questo lo dicono anche i tempi. Ora il calendario ci mette davanti due gare molto difficili, nelle quali si ripartirà quasi da zero. Roma ha cambiato parte del percorso e ci sono prove nuove, dove nessuno è passato, quindi ci sono diverse variabili. Il Rally del Lazio invece sarà del tutto inedito per molti, quindi vedremo. Credo che noi potremo fare bene. L’esperienza internazionale ci ha lasciato la giusta esperienza e un approccio basato proprio su questo, sul rapido adattamento ai nuovi scenari”.
2019, 2022, 2024, tre secondi posti, Roma ultimamente è un sassolino nella scarpa per te?
“No, tutt’altro. È una gara nella quale abbiamo un ottimo storico, riusciamo sempre ad esprimerci bene e siamo sempre felici di correrci. Nel 2017 l’abbiamo anche vinta. È un contesto internazionale, il livello tecnico si alza come quello dei piloti in gara. È un rally che mette tutti alle corde, sia i piloti con percorsi più lunghi, sia i team che devono preparare le vetture in modo meticoloso ed efficace costantemente. Un bel banco di prova che ti spinge a dare di più”.
Il percorso più lungo e le temperature elevate sembrano tra gli ingredienti principali di questo Rally di Roma Capitale. In base a questo, quali sono gli aspetti tecnici che andranno curati con maggiore attenzione?
“Se devo dirne uno su tutti, credo che la gestione delle gomme sia tra gli aspetti chiave per questo rally. Abbiamo visto che gli pneumatici sono l’elemento che ti può far vincere o perdere le gare. Ai giorni nostri, quando si gioca tutto sui decimi di secondo, la gomma costante ti permette di fare la differenza. La Michelin è molto veloce, ma ancora non siamo riusciti a massimizzare i risultati, anche per quanto dicevo prima riguardo agli episodi. Al Ciocco ci siamo fermati mentre la gomma era performante sul bagnato, anche al Due Valli andava bene mentre noi avevamo ancora qualcosa da correggere. Oltre a questo aspetto, le prove lunghe e le temperature molto alte mettono alla prova anche i team, nella preparazione delle vetture. La gestione del turbo e della pop off, ad esempio, sono aspetti sui quali si possono fare scelte e regolazioni al dettaglio, sulle quali va fatta attenzione”.
Non mancherà la prova del Colosseo, che per il CIAR Sparco assegnerà anche i punti della Power Stage. Che effetto fa correre in un contesto del genere? Al Due Valli è arrivato il tuo primo punto in una Power, pensi di riprovarci?
“La prova del Colosso è unica. Abbiamo tutti l’opportunità speciale di correre dentro una cartolina, offre sempre una bellissima emozione. A mio avviso, assegnare i punti della power stage per il campionato in una prova da 2km, a inizio gara, in un rally così probante nei giorni successivi può scontentare chi lotta per il vertice assoluto. Allo stesso tempo può avvantaggiare, magari, chi ha meno da chiedere in termini di classifica assoluta e non è costretto a fare strategie a lungo termine. Ci potrebbero essere risultati a sorpresa, come è accaduto in passato”.