CIVM 2023: TCR SORVEGLIATE SPECIALI
Ideali per valori tecnici ed immagine, piacciono sempre più anche in salita e correranno in un gruppo a se’. Le probabili stringenti misure per tutelare la conformità tecnica e livellarne le prestazioni.
Se nelle prime uscite le TCR erano viste soltanto come delle gran belle auto in senso stretto, grintose ed affascinanti ma ancora lontane come identificazione con le sfide in pendenza (soprattutto come peso), col passare del tempo vari sono stati i fattori che hanno molto aumentato l’attenzione verso queste evolute race car, sia nel Tivm che nel Civm.
In primis ci ha pensato il sopraggiungere della pandemia che ha scompaginato un po’ tutto, in secondis la flessione delle loro presenze in pista causa gli elevati costi per ogni week end di gara ed a seguire le nuove regole sulle auto ammesse alla top class in salita.
Non poco impattante inoltre, è risultato anche l’aumento iperbolico dei costi necessari a realizzare in casa una vettura di alti contenuti tecnici: a conti fatti quindi, spesso è meglio comprare una TCR già pronta e magari rialzarla in parte, attingendo alla buona disponibilità in tutta Europa di esemplari usati.
Tutto questo ha fatto sì che queste derivate dalla pista fossero inserite in una divisione del Civm e Tivm, tale RS CUP2. La loro accresciuta presenza allo start in configurazione 2023 però, ha spinto l’istituzione sportiva a dare loro un gruppo dedicato, come confermato alla Coppa Nissena da un’ autorevole fonte federale. Le TCR lotteranno quindi rigorosamente fra simili e senza commistione di vetture meno dotate, com’ è successo fino a quest’anno: un indirizzo tecnico che sarà un fattore utile al rilancio di un Civm risultato ancora molto forte come numeri di piloti allo start, ma anche tormentato dalle tante polemiche susseguitesi senza sosta in tutta la stagione, di cui qualcuna sacrosanta.
Una riunione preliminare svoltasi in un week end dell’ItalMontagna 2022 fra team, piloti e parte istituzionale, ha così segnato il perimetro di massima delle nuove probabili ed incisive norme, atte a regolare in modo ferreo le TCR che correranno in salita.
Per il 2023, il legislatore avrebbe così deciso di sottoporre ad ogni fine gara queste vetture al controllo delle mappature prescritte con un dispositivo Data Logger (lettore e registratore di dati), impiegato da una figura federale specializzata in queste tecnologie. Ad oggi sussiste infatti una diversa soglia di accessibilità ai dati elettronici fra le TCR di ultima e penultima generazione e la situazione va quindi allineata. Cio’ per scongiurare qualunque difformità e le immancabili polemiche che ne deriverebbero, mentre per favorire la più ampia competitività generale lungo tutto il campionato, si osserverà rigorosamente quella parte già esistente del regolamento che prevede l’adozione di volta in volta delle misure tecniche previste dal Bop (Balance of Performances) e scaturite dai risultati in pista delle vetture, applicando le zavorre o le limitazioni relative alle auto più vincenti per livellare quanto possibile le prestazioni, aumentando il numero di potenziali vincitori e rendendo così ancora più appetibile la divisione.
Allo stato, non risulta che ci sia un indirizzo imposto per le gomme da utilizzare, che ad oggi dovrebbero restare di libera scelta ed applicazione, salvo diverse decisioni delle prossime settimane.
La federazione punta molto forte sul nuovo gruppo TCR, consapevole di quanto la buona prossimità di immagine con le auto di serie possa attirare maggiormente il pubblico e rendere così più intriganti le già agognate e partecipate sfide in montagna, sia di Civm che di Tivm.
Senza dimenticare il fatto che le TCR abbiano un livello di sicurezza attiva e passiva costituzionalmente superiore rispetto alla quasi totalità delle auto Turismo in gara in salita, pensate, ingegnerizzate e crashate come sono, direttamente dalle case costruttrici.
Articolo di FRANCESCO ROMEO