
Intervista a…: Federico Liber
Ha risposto alle nostre domande il pilota rivelazione del 2013, con la piccola Gloria ha collezionato tanti successi da quest’anno affronta il CEM con una Reynard di F3000, Federico Liber.
– Ciao Federico, la nostra classica prima domanda, Chi e` Federico Liber? Come hai cominciato a correre?
Federico Liber! Sono del 1978, ho sempre vissuto a Caprino Veronese, paese della Caprino-Spiazzi, sono un semplice ragazzo che lavora come una qualsiasi persona normale , mi occupo di soccorso stradale ormai da 15 anni, questo lavoro mi ha permesso tanto per le salite , soprattuto il tempo…..
La passione di correre è cominciata sin da piccolo, costruivo le “ barusole”,con gli amici della contrà, con un pezzo di asse e i cuscinetti che prendevo di nascosto dell’officina meccanica di mio padre, si gareggiava con gli altri bambini su l’unica strada che portava alla Berra con una sola sfida, il primo che arrivava in fondo alla discesa vinceva…
– Chi ti ha trasmesso la passione per le cronoscalate ?
Mio padre. Lui correva con un A112 Abarth, la macchina con cui ho cominciato poi nel 1999. Non vedevo l’ora di partire con lui per tutto il nord italia per aiutarlo nel prepararsi al via, per me, solo puro divertimento ero proprio un ragazzino, mai avrei pensato di arrivare a quello che sto facendo.
– Cosa ti ha dato questo sport?
Belle e brutte cose. Le belle cose sono le soddisfazioni che mi ha dato la mia prima macchina che ho sempre gestito da solo, mio padre quel giorno che gli chiesi se potevo cominciare a gareggiare mi disse “ricordati che se tu vuoi correre questa è la macchina, ma devi farcela da solo”. Tanti anni e tante gare fatte col 112 Abarth, ma poi, quando arrivi al punto che non hai più avversari con cui sfidarti a essere al oltre il limite della macchina è ora di cambiarla, ho provato due volte un Peugeot 106 gruppo A ma non faceva per me, nel 2007 ho acquistato la prima formula a ruote scoperte, qui le brutte cose cominciavano ad arrivare ,sono sempre stato autonomo con i miei attrezzi se si rompeva qualcosa si andava in officina di mio padre e si cercava di aggiustare tutto in casa.
Gloria B3 motore moto 1000cc altro mondo che non conoscevo, ti affidi a gente che sa qualcosa ed invece ti ritrovi a dire “beato a farsi le proprie cose da se”, ma dietro le brutte disavventure c’è sempre una buona prospettiva che arriva…nel 2012 dopo aver messo a punto questa B3 con voglia e passione, insieme a mia moglie appassionata anche lei di cronoscalate e motori, con il nostro piccolo camion ci siamo avventurati per la prima volta con le nostre possibilità in varie tappe dell’Europeo, nel 2013 con un’altra Gloria C8 1400 sempre motore moto, volevamo partecipare ad altre tappe diverse dall’anno precedente, ma, il motore del camion ci ha lasciato fondendosi sulla trasferta del Portogallo. Non ho mai mollato, i risultati con questa Formula Gloria sono stati stupefacenti, dandomi gare bellissime con dei buoni risultati e tre assoluti.
– Hai qualche episodio particolare o curioso da raccontarci?
Il giorno della prima gara di mio padre. Il 7 giugno 1987 alla domenica della Caprino Spiazzi non partecipò perchè, dovette lasciare la gara per andare ad assistere la moglie Eleonora per la nascita di mia sorella Ilenia.
– Com’è stato il passaggio dalla piccola Gloria al F3000 attuale?
Sono due vetture completamente differenti, la Gloria con un telaio tubolare si adatta molto di più per le cronoscalate, è molto maneggevole con i suoi pochi cavalli, la F3000 Reynard ha un telaio in carbonio ed è molto adatta per gare in pista, serve molta esperienza per portarla al limite in salita.
Il passaggio fra l’una e l’altra si è dimostrato molto difficile due guide completamente diverse, il doppio di cavalli e dimensioni. Il passaggio è molto duro ma ce la metterò tutta per poter fare del mio meglio con le piccole conoscenze che ho acquistato nei pochi anni di formula.
– Siamo arrivati al giro di boa del CEM, che stagione è stata fin ora?
E’ cominciata con dei buoni risultati, tanto entusiasmo, nelle ultime due gare non ho trovato il giusto set-up per la vettura, come vi dicevo è molto difficile, le gare sono una differente dall’altra, in due anni di europeo ho partecipato solo alle gare dell’ovest Europa , gareggiare all’est quest’anno,tutto nuovo, Ecce Homo, gara molto difficile, Limanova nuova per tutti maho avuto una piccola disavventura nelle prove del sabato. Non mi lamento, questo è solo un anno per imparare, il primo giro di boa lo portato a termine ora pensiamo al secondo cominciando da Ascoli.
– I sogni non finiscono mai, progetti?
Progetti li hanno tutti, ma prima bisogna finire questo campionato europeo nel modo migliore.
– Un saluto ai nostri lettori.
Grazie a tutti quelli che mi seguono, ad Il Tornante, alla prossima salita.
– In bocca al lupo per il futuro, ti ringrazio per l’intervista!