La trentottesima Alpe del Nevegal ha fatto 223
La trentottesima Alpe del Nevegal ha fatto 223! La classicissima bellunese della velocità in montagna, valida per il Trofeo italiano velocità montagna e come quarta prova del Campionato Austriaco della specialità, ha tenuto fede alle premesse superando abbondantemente anche quest’anno il tetto dei 200 iscritti. La competizione farà di Belluno e del Col Nevegal, da venerdì a domenica, la capitale europea delle cronoscalate abbinando ai numeri di successo anche una invidiabile qualità dei protagonisti.
I piloti stranieri iscritti sono ben 25, dato che ai 24 provenienti dall’Austria si è aggiunto anche il veloce elvetico Tiziano Riva; la competizione riservata alle autostoriche sarà animata da ben 57 cocorrenti, 6 dei quali provenienti da oltre Brennero. Fra le storiche si daranno battaglia ben otto prototipi: l’Osella Pa 8 di Sandro Lipparini, la GiPi Sport di Romano De Gan, le Osella Pa9/90 di Franco Cremonesi, Uberto Bonucci, Giovanno Ambroso e Piero Lottini; la Osella Pa9 di Luigi Bormolini, la Lucchini dell’abruzzese Simone Di Fulvio, ma grande interesse desterà la splendida Audi Quattro S1 “passo corto” di Roman Loinger, un autentico gioiello.
Mentre nel Gruppo E3 (ex scadute omologazioni) il trevigiano Andrea Biasiotto, su Bmw M3, punterà ad apporre il settimo sigillo consecutivo sui 5.500 metri d’asfalto che da Caleipo salgono all’Alpe in Fiore, nella gara delle auto moderne saranno impegnati 114 piloti fra cui i campioni italiani Lino Vardanega, “Romy”, Marchiol e Zardo. L’Alpe del Nevegal ha registrato anche il record di presenze nella classe E2M 3000, ossia quella che vede impegnate le monoposto formula più potenti. A puntare al successo assoluto (e magari a limare il record del tracciato segnato da Zardo nel 2009 in 5.06.333) saranno in otto: lo stesso asso trevigiano (su Lola Zytek), l’austriaco Hermann Waldy, su Lola B06; lo svizzero Tiziano Riva, su Reynard 92; Adolfo Bottura, Michele Fattorini, Stefano Di Fulvio e Tiziano Ferrais (tutti su Lola), l’austriaco Hubert Galli, su Dallara IR9 Indycar.
L’addetto stampa