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O’Play primo anche in Portogallo

Terza vittoria consecutiva dopo Austria e Spagna. Risultato importante perché ottenuto in un tracciato poco adatto alla Lancer che però è salita velocissima e si è comportata bene grazie alle intuizioni di set up

Stanco e provato dopo due weekend di gare consecutive lontano da casa e con gli impegni di lavoro (quello vero, eh) che l’attendono. Ma la terza vittoria consecutiva in questo avvio di Campionato Europeo della Montagna 2024 è benzina super per tenere ad altissimo regime l’entusiasmo di Antonino Migliuolo e punteggio pieno in chiave di Categoria 1, il titolo riservato alle “closed cars”. Il suo alter ego O’Play ha timbrato primo di Gruppo 3 alla Rechbergrennen in Austria, poi alla Subida al Fito in Spagna e ora anche alla Rampa da Falperra in Portogallo, dove le previsioni davano incerto il meteo e le probabilità di successo della Mitsubishi Lancer Evo IX 3.0 griffata Phoenix Racing Team, poco adatta alle caratteristiche del tracciato lusitano.

“Invece siamo riusciti a trovare un set up di compromesso ottimale – spiega raggiante Antonino – e la macchina si è comportata al meglio. Grazie anche alle condizioni di gara sull’asciutto, perché se restava umido o bagnato come nelle prove di sabato sarebbe stata una storia diversa, molto più ostica per noi”.

Race 1 in 2’13’’950 con l’Audi Rs3 Lms del serbo Milovan Vesnic a 1’’950, Race 2 in 2’14’’764 e Vesnic ad appena 0’’109.

“Colpa mia che avevo il record in mano, ma nel finale non mi è entrata una marcia e ho lasciato su di un tornante un paio di secondi. Peccato, potevo fare il record”.

Race 3 in 2’13’’596, il rivale principale a 0’’611. Scartando il tempo peggiore, O’Play vincitore con un totale di 4’27’’546, Vesnic secondo a 1’’534, lo sloveno Anze Dovjak su Hyundai i30 Tcr terzo a 9’’770, gli altri staccati ben oltre i 10 secondi.

“La terza salita non volevo farla, ma Vesnic si era messo così vicino con gomme nuove e non era il caso di rischiare. Ho abbassato il tempo e sono soddisfatto perché la macchina quest’anno va forte anche in condizioni non favorevoli. Stiamo facendo un super lavoro su motore, telaio, elettronica, ammortizzatori e sospensioni. Per cui ho grande fiducia nei risultati quando i tracciati andranno a pennello per la Lancer”.

E qui servono scongiuri perché il 2 giugno si corre in Repubblica Ceca la 43ª Ecce Homo di Sternberk, sulla carta idonea a coltivare sogni di gloria e riscatto dopo il secondo posto dell’anno scorso.

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