
SCOLA RE DI POPOLI
Alla sua prima gara con la B99 del team Dalmazia, il tricolore in carica manda le barchette sport alla cassa e vince con la Formulona tremila super power.
Gigante e gigantessa. Il talento taglia maxi di Mimmo Scola Evo2 ed il motorone a megatoni classe 3000, sviluppato da Don Renatino Armaroli per la bella B99/50 Super Evo. In mezzo il grandissimo lavoro di cesello del team Dalmazia e di Denny Zardo, talentone secondo per bravura, solo al suo specchio. Valentino Acampora, aveva annusato la possibilità di portare alla Scuderia Vesuvio un altra coppa e ha messo il proprio pilota con la fascia tricolore, nella possibilità di correre a Popoli.
In prova Scola ed il team saggiavamo varie soluzioni molto ardite per decifrare le potenzialità e si facevano un idea del setting da usare, per la crono del giorno dopo. Nel primo round di gara, Scola doveva rispondere al fuoco di Fattorini e Di Fulvio su Osella tre e duemila: via della prima salita e pizzicava per sbaglio il gas in frenata nella ristretta pedaliera, impedendo la scalata immediata del cambio e percorrendo così il tornantone, in quarta e poi terza marcia. Un secondino circa mandato in fumo nel tempo finale quindi, solo in questa fase. Nel secondo stint restava soltanto la barchetta due litri di Di Fulvio a frapporsi fra il calabrisello super fast e la vittoria. Scola non si giocava quindi la carta più alta del mazzo, testava soluzioni tecniche alternative e complice il sopraggiunto ritiro del dirimpettaio Fattorini per noie al cambio, saliva senza acuti particolari. All’ottimo Di Fulvio restavano l’onore delle armi e la splendida seconda piazza finale.
Alla terza partecipazione a Popoli così, la prima su una Formula, Domenico dimostra di aver tolto ogni traccia di polvere dal suo lungo stop e di candidarsi ad un ruolo da protagonista nei prossimi mesi ed in configurazione 2019. Il lupo della Sila e’ uscito definitivamente dalla tana, ha fame e attende Luzzi, per rivendicare sulla PA2000 Evo di casa Dalmazia, il proprio status di salitaro full time.
Francesco Romeo